Final results from the Low PV study now published in the NEJM Evidence support Paradigm Shift in the Treatment of Polycythaemia Vera patients.
Polycythaemia Vera (PV) is a rare blood cancer that causes the bone marrow to produce too many red blood cells. PV patients younger than 60 years and who had no history of thrombosis were regarded as low risk for major cardiovascular complications and until now only treated with phlebotomies and blood thinning agents. Nevertheless these `low risk` patients have a 2 - times higher risk than the normal population of having thrombosis of the veins and arteries.
Since standard therapy usually does not lead to long-term stabilization of PV, the FROM research team, led by Tiziano Barbui, Scientific Director of FROM, compared the effect of ropeginterferon alfa-2b with phlebotomy to phlebotomy alone in low-risk PV patients. The results of the randomized, controlled phase II trial Low PV clearly demonstrated that the addition of ropeginterferon alfa-2b not only reduces the number of required phlebotomies but also brings additional significant benefit to the patient by better controlling the target hematocrit, stabilizing the disease and improving patients' quality of life.
The study results have now been published in the leading journal NEJM Evidence.
Tiziano Barbui: "Our results show that low-risk PV patients benefit significantly from the administration of ropeginterferon alfa-2b. Based on our data, which we are very proud to see them published in the NEJM Evidence, the European LeukemiaNet (ELN) guidelines (Marchetti M et al., Lancet Haematol 2022;9(4):e301-e311) and the American National Comprehensive Cancer Network (NCCN) guidelines (Myeloproliferative Neoplasms (version 3.2022) https://www.nccn.org/professionals/physician_gls/pdf/mpn.pdf Accessed February 2, 2023) were recently updated to recommend cytoreductive therapy especially with interferons for patients with low risk PV.
Fruitful collaboration
The Low PV study was made possible in part by a collaboration with AOP Orphan Pharmaceuticals GmbH (AOP Health). The Austrian company, which has a subsidiary in Italy, specializes in the research and development of therapies for rare diseases.
According to Tiziano Barbui, “Interferons have been used for many years in the treatment of polycythemia vera, but only AOP Health finally took the effort to develop and register an interferon for this disease. Whereas these registration trials for ropeginterferon-alfa-2b (PROUD/CONTI trials) conducted by AOP Health were focusing on a patient population with more advanced disease, FROM suggested to investigate specifically the low risk patient group. In AOP Health we found a reliable partner to engage and support such an academic Italian research project, which finally led to a paradigm change in the treatment of low risk PV patients."
Article: “Ropeginterferon versus Standard Therapy for Low-Risk Patients with Polycythemia Vera." link https://evidence.nejm.org/doi/full/10.1056/EVIDoa2200335
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I risultati finali dello studio Low PV pubblicati sul NEJM Evidence supportano il cambiamento di paradigma nel trattamento dei pazienti con policitemia vera.
La policitemia vera (PV) è un tumore raro caratterizzato da un eccesso di produzione midollare di globuli rossi. I pazienti con PV di età inferiore a 60 anni senza una storia di trombosi sono attualmente classificati come a basso rischio di complicanze cardiovascolari maggiori sia arteriose che venose. La terapia per pazienti comprende salassi e utilizzo di basse dosi di aspirina con l’intento di ridurre l’incidenza di trombosi. Questa terapia purtroppo non è in grado di ridurre in maniera apprezzabile l’incidenza di trombosi che rimane due volte maggiore rispetto alla popolazione generale.
Si è dimostrato che l’ematocrito può essere bene controllato con soli salassi solo nel 20-30% dei pazienti. Sulla base di questi dati, il team di ricerca di FROM, guidato dal Direttore Scientifico Tiziano Barbui, ha lanciato un clinical trial nazionale confrontando l'effetto di ropeginterferone alfa-2b con la terapia standard (salassi e aspirina). I risultati dello studio randomizzato di fase II Low PV hanno chiaramente dimostrato che l'aggiunta di ropeginterferone alfa-2b non solo riduce il numero di salassi per ottenere valori ideali di ematocrito, ma controlla anche i sintomi, riduce l’ingrossamento della milza e comporta miglioramenti generali sulla qualità di vita dei pazienti.
I risultati dello studio ora pubblicati sulla più importante rivista medica NEJM Evidence.
Tiziano Barbui: "I nostri risultati mostrano che i pazienti con PV a basso rischio traggono benefici significativi dalla somministrazione di ropeginterferone alfa-2b. Questi risultati, pubblicati sul NEJM Evidence, sono di supporto alle linee guida dell’European LeukemiaNet (ELN) recentemente pubblicate (Marchetti M et al. Lancet Haematol 2022;9(4):e301-e311) e a quelle americane del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) (Myeloproliferative Neoplasms (version 3.2022) https://www.nccn.org/professionals/physician_gls/pdf/mpn.pdf Accessed February 2, 2023). Il ropeginterferone alfa-2b viene raccomandato in alcuni sottogruppi di pazienti con PV a basso rischio vascolare.
Collaborazione proficua
Lo studio Low PV è stato reso possibile, con la collaborazione di AOP Orphan Pharmaceuticals GmbH (AOP Health). L'azienda austriaca, che ha una filiale anche in Italia, è specializzata nella ricerca e nello sviluppo di terapie per le malattie rare.
Secondo Tiziano Barbui, “Gli interferoni sono stati usati per molti anni nel trattamento della policitemia vera, ma solo AOP Health ha condotto studi clinici così importanti da aver permesso la registrazione di un interferone per questa malattia. Mentre gli studi di registrazione per ropeginterferone alfa-2b (studi PROUD/CONTI) condotti da AOP Health si stavano concentrando su una popolazione di pazienti con malattia più avanzata, FROM ha proposto di indagare specificatamente il gruppo di pazienti a basso rischio verosimilmente a malattia più iniziale. AOP Health è stato un partner affidabile che ci ha consentito di portare a termine questo progetto al quale hanno partecipato molti centri ematologici italiani. Pertanto questo è un progetto di ricerca clinica accademica, che potrà cambiare le linee guida di trattamento dei pazienti con PV a basso rischio."
Articolo: “Ropeginterferon versus Standard Therapy for Low-Risk Patients with Polycythemia Vera." link https://evidence.nejm.org/doi/full/10.1056/EVIDoa2200335