Anche FROM tra gli enti che patrocinano il progetto ‘Insieme si può. Insieme funziona’, per promuovere cultura della salute e prevenzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche FROM è tra gli enti che patrocinano il progetto ‘Insieme si può. Insieme funziona’, promosso da una rete di otto associazioni di volontariato e da una struttura sanitaria privata convenzionata che credono nell’importanza di promuovere cultura della salute e prevenzione insieme, ognuno forte delle proprie competenze in specifici settori.

Il percorso cominciato due anni fa prosegue coinvolgendo anche 2024 istituzioni della sanità e amministrazioni pubbliche, università, enti che operano sul territorio e media attraverso appuntamenti, incontri, convegni, prestazioni sanitarie gratuite, iniziative di sensibilizzazione e attività di formazione dedicate a temi specifici. In allegato calendario completo del progetto

«Prevenzione e diagnosi precoce sono le armi più potenti di cui disponiamo per combattere le malattie e proteggere la salute. Il 50% delle malattie croniche e il 70% di quelle tumorali potrebbe essere prevenuto: il problema è saperlo. Sapere che quelle armi esistono, come funzionano e come si possono usare. Siamo quindi ancora di fronte ad una questione di cultura, la cultura della salute. Quella cultura che è bene incontrare sin da piccoli e approfondire negli anni dell’adolescenza per trovarsi preparati ad applicarne gli insegnamenti nell’età adulta». È con queste parole che Pasquale Intini a nome di tutta la rete ha lanciato l’edizione 2024 del progetto «Insieme si può. Insieme funziona», portato avanti dal 2022 da un gruppo di otto associazioni e una struttura sanitaria privata proprio con l’obiettivo di promuovere la cultura della salute, che richiede un lavoro costante e capillare e per questo motivo non può ancora ritenersi esaurito. «Lo facciamo col nostro modello che si fonda sulla convinzione che la salute non sia un tema solo sanitario ma anche sociale e che quindi debba essere portato in mezzo alla gente. E che lo si debba fare, coinvolgendo sanità e amministrazioni pubbliche, università, enti che operano sul territorio e sistema mediatico».

«Insieme si può. Insieme funziona» è un progetto ideato e condotto da otto associazioni di volontariato, impegnate nella salute e da una struttura sanitaria privata, impegnata nel sociale: Associazione Cure Palliative, AILAR - Associazione Italiana Laringectomizzati, AOB – Associazione Oncologica Bergamasca, Associazione Amici dal Cuore Viola, Amici di Gabry, Fondazione Artet, Insieme con il sole dentro, LILT Bergamo Onlus, Politerapica – Terapie della Salute. L’iniziativa ha raccolto il patrocinio di ATS Bergamo, ASST Bergamo Est, ASST Bergamo Ovest, ASST Papa Giovanni XXIII, AIDM – Associazione Italiana Donne Medico, Ambito Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino, Ambito Territoriale di Seriate, AVIS Provinciale di Bergamo, Città di Seriate, Collegio dei Sindaci, Comune di Bergamo, CSV Bergamo, Fondazione Angelo Custode, FROM - Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo, Humanitas Gavazzeni e Castelli Bergamo, Provincia di Bergamo, Ufficio Pastorale della Salute della Diocesi di Bergamo. Collaborano, inoltre, al progetto l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e il Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo.

Come ormai consolidato nelle precedenti edizioni, nel corso dell’anno verranno organizzati diversi appuntamenti, ognuno dedicato ad uno specifico tema e strutturato attraverso un incontro convegno, prestazioni sanitarie gratuite, attività di sensibilizzazione sul territorio e percorsi di formazione. Novità di questa edizione è l’attenzione a bambini e bambine, ragazzi e ragazze: «Come associazioni abbiamo deciso che nel 2024 il progetto “Insieme si può. Insieme funziona” debba rivolgersi a bambini e ragazzi, perché è fondamentale che la prevenzione parta fin dai primi anni di vita. Sin da piccoli si deve essere educati a condurre una vita sana con comportamenti orientati al benessere, che ci permettono di avere cura della nostra salute quando c’è e non quando è già insorta la malattia – ha raccontato Lucia De Ponti, Presidente LILT Bergamo e referente del progetto -. La postura che abbiamo scelto è quella dell’ascolto: per far passare il messaggio della prevenzione è importante comunicare con un linguaggio che sia accessibile ai giovani, quindi apprenderemo da loro stessi quali sono le parole giuste per parlare di questi temi con i loro coetanei». Hanno già aderito alla proposta l’IISS Fantoni di Clusone, l’IISS Federici di Trescore Balneario, l’Istituto Alberghiero ABF di Clusone, il Liceo Artistico Weil di Treviglio, il Liceo Classico Weil di Treviglio, il Liceo Linguistico Galilei di Caravaggio, il Liceo Scientifico Galilei di Caravaggio, il Liceo Scientifico Mascheroni di Bergamo, la Scuola Primaria di Piario, la Scuola Primaria di Villa d’Ogna.

Altra importante novità è la prima edizione bergamasca della Pigiama Run, che il 20 settembre si svolgerà in più di 50 città italiane: una passeggiata in pigiama come segno di solidarietà verso i bambini affetti da patologie oncologiche. A presentarla Maria Luisa Galli, Responsabile di Casa Amoris Laetitia per la Fondazione Angelo Custode: «Casa Amoris Laetitia è un servizio della Fondazione Angelo Custode è una struttura residenziale sociosanitaria dove le famiglie che accolgono figli con gravissime patologie, che spesso sono portatrici di diagnosi infauste, possono sentirsi a casa e vivere una nuova esperienza di casa. È stata per noi una buona occasione quella proposta nell’ambito delle iniziative del progetto “Insieme si può, insieme funziona”: nello specifico quella del convegno del 13 settembre con a tema “Fine Vita. Quando la tragedia riguarda il bambino” e l’evento nazionale del 20 settembre “PIGIAMA RUN ▪ Bergamo”. Riteniamo queste iniziative un valore per promuovere conoscenza e sensibilizzazione intorno alla tematica del bambino con patologie oncologiche e anche disabilità complesse e fine vita, ma soprattutto crediamo che sia una forma di responsabilità dovuta a questi bambini e alle loro famiglie far sentire una comunità intorno a loro, affinché i loro percorsi di vita siano testimonianza della bellezza e della unicità, e anche della fatica, che li ha contraddistinti».

A sostenere l’importanza del percorso è stata in primo luogo ATS Bergamo, che ha incoraggiato le associazioni a proseguire in questa direzione con le parole del Direttore Generale Massimo Giupponi: «La Prevenzione è un insieme di attività fondamentali per garantire la migliore qualità di vita possibile ai cittadini. Regione Lombardia ha recentemente confermato l’importanza che attribuisce ai Servizi offerti, introducendo nelle regole 2024 due programmi di Screening -prostata e polmoni-, che verranno progressivamente implementati. Come ATS Bergamo siamo parte attiva di questo processo, che porteremo avanti potenziando sotto vari aspetti l’attività del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, con particolare attenzione al Centro Screening. “Insieme si può. Insieme funziona” si conferma una valida iniziativa di rete, che va nella direzione di una maggiore consapevolezza dell’importanza che Prevenzione e diagnosi precoce sono fattori determinanti per la Salute Pubblica e dell’individuo. Il focus del 2024 su bambini e ragazzi è un guardare avanti, sensibilizzare i più giovani è un investimento che avrà il supporto di ATS Bergamo, dove già si attuano iniziative su questo target, in un’ottica di sinergia con gli attori del territorio».

Anche per l’edizione 2024 fondamentale è la collaborazione degli enti locali del territorio, rappresentati dalla Provincia e dal Consiglio dei Sindaci. Il Presidente della Provincia Pasquale Gandolfi ha sottolineato: «La Provincia partecipa con orgoglio anche a questa edizione dell'iniziativa "Insieme si può. Insieme funziona", un progetto che abbraccia tutto il territorio e capace di diffondere la cultura della prevenzione e della salute, quest'anno con una particolare attenzione per i nostri bambini e ragazzi». Marcella Messina, presidente del Collegio dei Sindaci e Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, ha poi aggiunto: «Insieme si può. Insieme funziona rappresenta un percorso importante di confronto e promozione della cultura della prevenzione sul nostro territorio. Così è stato lo scorso anno e ancora più lo sarà nell’edizione 2024 il cui focus è soprattutto il dialogo con le giovani generazioni. Resta cruciale il coinvolgimento della rete di soggetti che operano in quest’ambito, sia nella condivisione di esperienze e visioni, sia nell’efficacia dell’azione di comunicazione in un programma che si propone particolarmente ricco di opportunità per contenuto, modalità di realizzazione, diffusione. Credo che il coinvolgimento più ampio possibile delle istituzioni e delle associazioni su tutto il territorio sia per il progetto non solo un elemento qualificante ma anche determinante per la capacità di essere incisivo, partecipativo e quindi educativo».

Fondamentale nella realizzazione delle iniziative la collaborazione con le tre ASST bergamasche.

«Anche quest’anno l’ASST Papa Giovanni XXIII aderisce con entusiasmo al progetto “Insieme si può, insieme funziona”, un’iniziativa sempre più apprezzata e che incarna a pieno titolo i valori fondamentali della nostra mission – ha commentato Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII –. L’obiettivo primario di questo progetto è infatti promuovere una cultura della salute diffusa sul territorio, unendo le forze delle istituzioni sanitarie e delle associazioni locali. Continueremo a mettere a disposizione il “know-how” dei nostri professionisti, perché siamo consapevoli che il nostro ruolo non può limitarsi alla cura delle malattie, ma comprende anche un impegno costante nella promozione della salute e nella sensibilizzazione della popolazione su temi fondamentali come la prevenzione tra cui la diagnosi precoce, che rappresentano in molti casi le migliori armi a nostra disposizione nella lotta nei confronti di molte gravi patologie, in particolare quelle oncologiche. Ringrazio le associazioni e tutti i partner che collaborano con noi per continuare a diffondere consapevolezza ed educazione sanitaria sul territorio. Ricordiamoci sempre dell'importanza di fare rete e di lavorare insieme in sinergia per ottenere risultati migliori. Il motto del progetto, 'Insieme si può, insieme funziona', riflette questa filosofia, invitandoci a unire le nostre forze per il bene di tutta la comunità».

«L’ASST Bergamo Est è tra i “soci fondatori” del progetto giunto con successo alla terza edizione. Prevenzione, informazione, diagnosi precoce, cure. Ancora un anno di mobilitazione per continuare, insieme, a tenere accesi i riflettori sui tumori – ha spiegato il Direttore Generale Marco Passaretta -. L’assistenza specialistica e ospedaliera è importante, ma oggi è determinante focalizzare l’attenzione sulla prevenzione, grazie alla quale si riesce già oggi a evitare lo sviluppo di circa il 40% dei tumori. Un successo rilevante, ma che vogliamo ancora una volta non considerare un punto d’arrivo, ma uno di nuova partenza. Ogni 1% che da oggi in avanti sapremo guadagnare significherà nuove vite salvate, sofferenze risparmiate, qualità della vita aumentata. La salute di ognuno rende tutti più forti questo significa fare prevenzione, che continueremo a rafforzare e attuare con ogni modalità. Insieme si può, Insieme funziona è un potente mezzo soprattutto per chi, come noi, vanta una vastità territoriale ampia e diffusa che dalla città di Seriate si estende fino ai laghi transitando dalla montagna fino ad arrivare a Vilminore di Scalve».

Il Direttore Sociosanitario di ASST Bergamo Ovest Pietro Tronconi ha aggiunto: «Come Azienda Socio Sanitaria, l'attenzione al tema della salute rappresenta il focus dell'attività di tutti gli operatori, sia ospedalieri che del territorio, sia in termini di prevenzione che di cura. Pertanto l'ASST Bergamo Ovest quest'anno ha scelto di collaborare al Progetto "Insieme si può. Insieme funziona" a fianco delle Associazioni».

Per il secondo anno consecutivo collabora al percorso anche Humanitas Gavazzeni e Castelli Bergamo, struttura sanitaria privata convenzionata. Il Direttore sanitario Massimo Castoldi ha evidenziato: «Sappiamo tutti che il termine salute racchiude in sé non tanto e solo l’assenza di malattia, quando il benessere fisico, psichico e sociale della persona. Fare cultura della salute significa promuovere stili di vita corretti e attività che evitino di sviluppare malattia (prevenzione primaria) e fare screening (prevenzione secondaria), a cui devono seguire cure appropriate. Screening e cure appropriate fanno parte della mission di un ospedale come Humanitas, al fine di guarire/far regredire la malattia e aiutare la persona a recuperare, per quanto possibile, il suo stato di benessere. Fare cultura della salute è però anche evitare di trasformare ogni sensazione in sintomo, evitando una medicalizzazione eccessiva, e offrire prestazioni consone, adatte a quella persona, nel momento più idoneo per il suo percorso di cura; questo, in un contesto nazionale di risorse limitate, contribuirebbe all’accessibilità ai servizi. Ben vengano quindi queste iniziative che anche allargando la platea del pubblico, e coinvolgendo quindi quest’anno le giovani generazioni, si fanno promotrici di un concetto più sostenibile di salute. Il coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi è infatti indispensabile per affrontare le sfide della sanità di oggi e di domani».

È intervenuto, infine, il Presidente del Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo ETS (CSV Bergamo), Oscar Bianchi, che ha sottolineato il ruolo strategico giocato dal volontariato nel campo della salute: «La salute è un tema prioritario per le nostre comunità, ne parliamo da tempo. Le associazioni e i volontari spesso riescono a rispondere in modo rapido e innovativo ai bisogni del territorio e dei cittadini: è quello che ci sta dimostrando anche questo progetto, che dal 2022 mette in rete associazioni, strutture sanitarie, enti pubblici e privati. Una sinergia interessante che permette di unire le forze, ma anche di richiamare tutti al proprio dovere: le associazioni hanno, infatti, il dovere di portare avanti anche un’azione collettiva e politica di advocacy, che richiami costantemente il sistema a migliorare le proprie prestazioni e la capacità di presa in carico dei cittadini. Solo questa può essere la strada per costruire insieme il benessere delle nostre comunità».


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